Il rapporto padre e figlia

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Tutte le mamme si trovano a gestire la complessità del rapporto padre e figlia. In molti casi si tratta di un percorso irto di difficoltà, che però possono essere risolte in maniera agevole, grazie ad alcuni consigli. Eccone alcuni dedicati a voi!

Rapporto padre e figlia, interazione da incoraggiare

Se per la prima parte dell’infanzia è la madre il punto di riferimento principale, quando la bimba acquisisce la piena autonomia il padre entra in pieno nel suo orizzonte di affetti. C’è chi chiama tutto questo complesso di Elettra, chi invece si limita a considerarlo una normale fase della vita, una fisiologica scoperta del mondo. Quando la bambina cerca l’affetto del padre è importante incoraggiare l’interazione, affinché crescendo non si porti dietro il ricordo di un rifiuto in grado di influenzare magari le sue scelte affettive adulte.

Rapporto padre e figlia: l’importanza dell’autorevolezza

Nel rapporto padre e figlia è fondamentale non dimenticare l’importanza dell’autorevolezza. La bimba che si interfaccia con il genitore maschio afferma la sua femminilità, differenziandola rispetto all’essere maschile che è il padre. In tutto questo è essenziale che da parte del genitore vi siano delle manifestazioni di autorevolezza, soprattutto in una fase così delicata, dove una figura poco capace di prendere decisioni può far passare un’immagine distorta del genere maschile, influenzando, come già ricordato sopra, le scelte sentimentali in età adulta, e portando anche a importanti delusioni.

Rapporto padre e figlia: l’importanza della presenza

Si parla tantissimo di padri più o meno presenti, ma si sviscera troppo poco l’importanza di questo punto nel rapporto padre e figlia. Un padre presente fin dall’infanzia della sua bambina è un padre che non si spaventa quando la vede cambiare, quando la bimba si trasforma prima in un’adolescente e poi in una donna, che cercherà un punto di riferimento affettivo diverso dai genitori.

Compito delle mamme è incoraggiare le attività che padre e figlia svolgono assieme: va bene qualsiasi cosa, dall’uscita al parco fino al pomeriggio in centro con annessa sosta per gelato o fetta di torta. L’importante è interagire, crescendo e cambiando assieme.

Rapporto padre e figlia: il ruolo del corpo

I genitori determinano in maniera molto importante il modo in cui i figli vivono la loro corporeità. Il rapporto padre e figlia è nodale quando si parla di autostima nella bimba e poi nella donna: i padri che dedicano parte del loro tempo ad attività di cura della propria persona – cosa giustissima – non devono imporre la propria scelta alle figlie, ma invitarle in maniera dolce e graduale alla comprensione di quanto sia utile non trascurarsi a livello esteriore, “lavorando” sul corpo per fare in modo che sia in salute il più a lungo possibile.

Rapporto padre e figlia: non aver paura del giudizio

L’adolescenza è un periodo molto critico quando si parla di rapporto padre e figlia. La ragazzina in età puberale vive spesso un conflitto con la figura paterna, che viene confrontata con quella dei primi partner. Le richieste d’indipendenza, il corpo che cambia, la voglia di affermare la propria personalità e di marcare la differenza rispetto ai genitori: sono tutte situazioni comuni, e molto spesso il padre le vive male.

Fondamentale in questi casi è non aver paura di questi giudizi e delle critiche, non sentirsi messi in discussione, in quanto, come già ricordato, l’autorevolezza rimane sempre un punto fermo su cui non transigere, soprattutto durante l’adolescenza.

In questi contesti il ruolo di mediazione della madre può essere decisivo, e il resto del processo è svolto dal tempo, che, tranne quando ci si trova davanti a casi patologici, è in grado di appianare ogni conflitto.

 

Il rapporto padre e figlia è un equilibrio tanto complesso quanto affascinante. Una donna con un buon rapporto con il proprio partner, basato su dialogo e rispetto, può essere di grande aiuto quando arrivano i problemi, e aprire la strada al momento in cui la bimba di un tempo diventerà madre, rendendo nonni quei genitori che tanto la amano e che spesso con lei si sono scontrati negli anni complicati dell’adolescenza.

 

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