Alcune donne, pur di avere una pelle liscia e senza peli, non badano a spese quando si rivolgono all’epilazione laser. Altre invece temono questo tipo di pratica, in particolar modo per motivi di sicurezza inerenti alla procedura senza lanugine. La maggior parte di esse si pongono la stessa domanda: le radiazioni coinvolte nella epilazione laser possono causare il cancro?
Dal punto di vista medico, il rischio di cancro aumenta quando il corpo viene sottoposto a raggi X e raggi gamma, molto pericolosi in quanto sono radiazioni ionizzanti ad alta frequenza. Quando questa radiazione penetra all’interno del corpo umano, può causare danni al DNA di una cellula e potenzialmente causare il cancro più avanti.
Per quanto potenti possano essere le radiazioni ionizzanti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma però che l’energia del laser nelle procedure di epilazione si avvale di radiazioni non ionizzanti. In effetti, l’energia luminosa di questi laser rimane in realtà superficiale, ossia al livello della pelle. Quindi, questi laser non causano danni al DNA con conseguente mutazione.
Gli impulsi di energia luminosa utilizzati nei trattamenti di epilazione laser sono progettati solo per riscaldare e distruggere i follicoli piliferi. Anche se alcune donne continuano a essere preoccupate, soprattutto per il trattamento in aree vicino ai loro organi riproduttivi, gli esperti dicono che non vi è alcun rischio aggiuntivo. La luce usata non penetra oltre la profondità del follicolo pilifero e gli organi interni non sono in alcun modo intaccati, quindi neanche la fertilità.
In poche parole, allo stato attuale nessuna ricerca ha dimostrato che l’energia luminosa prodotta dai laser per la rimozione dei peli causi il cancro. Ma ci sono alcuni rischi secondari coinvolti, come arrossamento, cicatrici e scolorimento dell’area trattata. Se una paziente manifesta qualche irritazione dopo una sessione laser, ci sono diversi rimedi che possono aiutare a lenire l’area trattata.
Mettere una crema lenitiva immediatamente dopo il trattamento è fondamentale, così come gli impacchi di latte freddo, incredibilmente lenitivi. Anche l’ibuprofene può ridurre l’eventuale gonfiore e arrossamento. Se il rossore dura per più di qualche ora, informare subito il medico che ha effettuato l’intervento in modo che possa essere più prudente nella prossima ed eventuale sessione.
In media, possono essere necessarie circa sei sedute per ottenere risultati duraturi, anche se bisognerebbe sottoporsi a ritocchi ogni due anni per quei peli che riescono a sopravvivere o a ricrescere nel tempo.
Per le donne che desiderano attenersi a metodi di rimozione dei peli più tradizionali, viene caldamente consigliata la rasatura. Se i trattamenti laser sono troppo costosi, o i peli non sono di color marrone scuro o nero (e quindi non adatti per i trattamenti laser), allora optare per la ceretta.