Un neonato che piange sempre può destare preoccupazione nei neo genitori, ma in realtà, si tratta del suo modo di comunicare ed esprimere un disagio.
Sommario
Qualunque sia la causa del problema, il piccolo può fare solo una cosa: piangere. Il pianto del neonato attiva una risposta da parte dei genitori, che però può innescare una situazione psicologicamente impegnativa, se diventa una costante. Vediamo quali sono le cause del suo pianto frequente e cosa fare per calmarlo.
Neonato 3 mesi piange sempre: quando il pianto è fisiologico
Bisogna fare una distinzione tra il pianto fisiologico del bambino e quello che diventa un modo per esprimere un disagio dovuto a un problema o una condizione di salute. Un neonato da 0 a 3 mesi piange per fame, sonno e pannolino sporco. Per calmarlo basta soddisfare queste esigenze.
In questo lasso di tempo, i genitori hanno l’opportunità di affinare la loro capacità di comprendere le necessità del piccolo e rispondere prontamente ai suoi bisogni.
Quando il pianto ha origine da un disagio o da problemi di salute
Il pianto può anche essere un segnale di disagio emotivo o di malessere fisico. Ad esempio, il bambino potrebbe manifestare pianto eccessivo quando mangia o dopo il pasto, a causa di problemi gastrointestinali e/o coliche.
In questo caso, oltre al pianto, è possibile notare irritabilità, irrequietezza, difficoltà ad addormentarsi, episodi di sudorazione eccessiva. Inoltre, il piccolo può piangere per esprimere il bisogno di contatto, conforto o semplicemente la necessità di essere tenuto in braccio.
Cause del pianto: le più frequenti
Un neonato che piange sempre, quindi, è spinto da diverse motivazioni, osservare i suoi comportamenti ed ascoltare il pianto con attenzione, può aiutarci a capire come intervenire per aiutarlo e farlo smettere.
Perché il neonato piange?
- Ha fame;
- Il pannolino è sporco;
- È stanco e vuole dormire ma non riesce ad addormentarsi;
- È irrequieto;
- Ha dolore o disagio ( mal di pancia, coliche, ecc.);
- Ha troppo caldo o troppo freddo;
- Si sente solo e ha bisogno di contatto.
Inizialmente può essere difficile capire cosa spinge il neonato al pianto, ma col passare delle settimane, verrà molto più spontaneo ascoltarlo e comprendere i suoi bisogni.
Come calmare un neonato che piange sempre
Per calmare il pianto del neonato bisogna partire dalla comprensione del motivo che lo spinge ad avere questo comportamento.
Se, ad esempio, piange perché ha fame, basta aumentare la frequenza e la quantità delle poppate; se invece ha fatto cacca, bisogna cambiare il pannolino. Negli altri casi, non esistono rimedi immediati, ci vuole un po’ di tempo affinché le soluzioni adottate diventino efficaci.
Quando il neonato piange perché si sente solo e ha bisogno di contatto, è possibile utilizzare un marsupio per tenerlo vicino e cullarlo, il contatto con la mamma lo farà rasserenare.
Molto utile è anche fasciarlo utilizzando un lenzuolino, questa tecnica viene chiamata swaddling e serve a conferirgli la stessa sensazione di sicurezza provata quando si trovava nel grembo materno.
Se il piccolo piange e si agita, tenerlo in braccio e parlargli dolcemente lo aiuterà a calmarsi. Se non smette, si può provare con i rumori bianchi (aspirapolvere o phon), che assomigliano a quelli che il neonato sentiva all’interno dell’utero.
Altri rimedi per il pianto del bambino:
- Bagnetto caldo;
- Massaggio rilassante;
- Riduzione dei rumori in casa;
- Parlare a voce bassa;
- Dargli il ciuccio per favorire la suzione e farlo rilassare.
Infine, se alla base si sospetta un disagio fisico, bisogna consultare il pediatra per individuare correttamente il problema di salute e seguire le sue indicazioni per alleviare il malessere.