Paracetamolo in gravidanza: assunzione e rischi

Il paracetamolo in gravidanza fa male? Cerchiamo di fare chiarezza sull’utilizzo di questo farmaco durante i mesi di gestazione. A differenza di altri farmaci come l’ibuprofene, il paracetamolo può essere assunto durante la gravidanza in caso di dolore e/o febbre. Prima però è importante chiedere al proprio medico, che potrà dare indicazioni per la corretta assunzione.

paracetamolo in gravidanza

In linea generale, nei mesi della gestazione, sarebbe meglio non assumere alcun medicinale, tuttavia, disturbi tipici in gravidanza come mal di schiena, mal di testa, bruciore di stomaco, possono necessitare dell’intervento farmacologico.

In particolare, il paracetamolo principio della Tachipirina, viene utilizzato nel trattamento dei sintomi febbrili, e ne è  consigliata la somministrazione quando la temperatura del corpo è superiore ai 38°C. Il farmaco è infatti noto per la sua azione analgesica e antipiretica.

Si può prendere la Tachipirina in gravidanza?

Alla luce di quanto detto fino ad ora, possiamo affermare che è possibile prendere la Tachipirina (Paracetamolo) in gravidanza, ma con cautela.  La somministrazione del farmaco deve avvenire con il giusto dosaggio, per un tempo limitato e solo se è effettivamente necessario perché, come altri farmaci, può avere effetti collaterali.

Come prendere il paracetamolo in gravidanza

Una premessa: ogni organismo è differente, così come ogni gravidanza, per questa ragione ti invitiamo a contattare il tuo ginecologo prima di utilizzare il paracetamolo. Di seguito, daremo alcune indicazioni generali, a titolo informativo, che non vogliono, in alcun modo, sostituirsi al parare medico.

In gravidanza, la dose di Tachipirina non deve superare quella riportata sul bugiardino, ovvero, non più di 3 compresse in 24 ore. In generale, è consigliato assumere una compressa da 500 mg ogni 4 ore, oppure una da 1.000 mg ogni 8 ore. La terapia col paracetamolo deve essere limitata nel tempo e, se il senso di malessere è ancora presente, bisogna rivolgersi al proprio medico curante o al ginecologo.

Rischi ed effetti collaterali del paracetamolo in gravidanza

Il paracetamolo viene smaltito dal fegato e, se assunto in un dosaggio eccessivo, può provocare insufficienza epatica acuta. Per il feto ci sono rischi? Studi scientifici sono ancora in corso, per ora non ci sono certezze ma solo dati che rafforzano la teoria di procede con cautela alla somministrazione in gravidanza.

Secondo i dati, l’uso prolungato di Tachipirina potrebbe avere degli effetti a lungo termine nello sviluppo fisico e psichico del feto. Una ricerca del 2022 ha evidenziato come i bambini di madri che avevano utilizzato il paracetamolo entro il terzo trimestre di gravidanza, avessero maggiori problemi di sonno e di attenzione. Inoltre, alcuni studiosi sostengono che potrebbe anche aumentare l’incidenza di disturbi neuronali e dell’apparato genitale.

A fare la differenza e ad aumentare il rischio di questi problemi sarebbero i tempi e la durata della terapia con paracetamolo. Tutti gli effetti collaterali sul feto sembrano essere associati a un uso prolungato superiore alle 2 settimane. L’assunzione limitata, invece, viene considerata sicura.

Quando evitare il paracetamolo in gravidanza

La Tachipirina in gravidanza va evitata in caso di allergie al principio attivo, ovvero, al paracetamolo stesso, o in presenza di problemi al fegato. In quest’ultimo caso, l’assunzione anche sporadica potrebbe comportare un aggravarsi della situazione. Se nonostante l’assunzione di paracetamolo, dolori, febbre e altri disturbi non sono ancora scomparsi, bisogna rivolgersi al ginecologo che potrà consigliare la terapia più sicura per mamma e feto.

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