Tachicardia in gravidanza: cause, quando preoccuparsi, cosa fare

La tachicardia in gravidanza è una condizione comune in molte donne, durante i nove mesi di gestazione il volume del sangue aumenta fino al 50%, per garantire al bambino tutti i nutrienti e l’ossigeno di cui necessita. Questa è la ragione principale per la quale la frequenza cardiaca aumenta, in particolare, nella seconda metà della gravidanza e non deve destare preoccupazioni, se resta in certi limiti. Ci sono però casi in cui, la tachicardia in gravidanza deve essere monitorata, vediamo quali.

tachicardia in gravidanza

Cos’è la tachicardia

La tachicardia è una condizione caratterizzata da un ritmo cardiaco anormalmente elevato, in cui il cuore batte a una frequenza superiore a 100 battiti al minuto a riposo. In gravidanza, l’aumento è considerato normale entro certi limiti, ovvero, 80/90. Si presenta soprattutto durante la seconda parte della gravidanza, periodo durante il quale il bambino inizia a crescere e ha bisogno di maggiore nutrimento. Tuttavia, un lieve aumento dei battiti può verificarsi anche all’inizio della gravidanza, ma in misura inferiore.

Cause della tachicardia in gravidanza

Se è vero che i battiti accelerati in gravidanza sono un fenomeno fisiologico durante i mesi di gestazione, questa condizione può verificarsi anche per altre cause che vanno monitorate, e che potrebbero nascondere motivi che meritano una maggiore attenzione medica.

Ansia

L’ansia in gravidanza può essere un motivo di tachicardia. La donna vive una fase della vita completamente nuova, piena di incertezze e domande, con cambiamenti nelle abitudini quotidiane. Tutte queste cose possono provocare agitazione e portare alla comparsa delle palpitazioni.

Anemia

Durante i mesi di gravidanza è frequente si verifichi l’anemia, una condizione in cui il valore dell’emoglobina è sotto ai 10 g/dl, a causa dell’aumento del fabbisogno di ferro. Quest’ultimo serve a portare ossigeno al sangue e, in caso di carenza, il cuore è costretto a lavorare di più per riuscire a portare la quantità necessaria alla mamma e al bambino.

Pressione bassa

L’aumento dei battiti cardiaci in gravidanza può dipendere anche dalla pressione bassa, che può verificarsi soprattutto nella prima fase, quando avviene una vasodilatazione fisiologica. Solimante è una condizione transitoria che si risolve dopo il sesto mese di gestazione, quando i valori tornano alla normalità.

Tiroide

La tachicardia in gravidanza può anche dipendere da un malfunzionamento della tiroide, che è impegnata nella sviluppo somatico e celebro-neuronale del feto.

Altre possibili cause:

  • Disturbi cardiaci preesistenti
  • Effetti collaterali di farmaci
  • Aumento di peso
  • Distacco della placenta
  • Gravidanza extrauterina

Sintomi della tachicardia

La tachicardia in gravidanza può essere associata a diversi sintomi. Non sempre si presentano, e non per forza contemporaneamente:

  • Palpitazioni o sensazione di battito cardiaco accelerato.
  • Sensazione di ansia o nervosismo.
  • Vertigini o svenimenti (rari).
  • Aumento della frequenza respiratoria.
  • Sensazione di mancanza d’aria.
  • Sudorazione eccessiva.
  • Stanchezza o affaticamento.
  • Dolore al petto (raro).
  • Palpitazioni uterine.
  • Gonfiore a piedi e gambe

Tachicardia in gravidanza: rimedi

Se l’aumento della frequenza cardiaca in gravidanza è dovuta a una tachicardia fisiologica, non bisogna preoccuparsi e, soprattutto, non si devono assumere farmaci o integratori. Ecco cosa fare:

  • Ridurre al minimo le situazioni che generano ansia e stress;
  • Idratarsi costantemente e in modo adeguato;
  • Seguire un alimentazione sana ed equilibrata;
  • Non fumare e non bere alcolici;
  • Limitare il consumo di caffeina e teina
  • Tenere sotto controllo il peso corporeo

Quando rivolgersi al medico specialista?

Ci sono casi in cui la tachicardia in gravidanza merita l’attenzione di un cardiologo, ma sarà il ginecologo ha valutare la situazione e a consigliare di sottoporsi alla visita specialistica.  Ulteriori accertamenti servono a verificare la presenza di eventuali patologie cardiache o altre condizioni di salute che necessitano monitoraggio costante.

Inoltre, può essere necessario approfondire, se i sintomi della tachicardia si presentano anche a riposo o col minimo sforzo. In caso di malattie del cuore preesistenti, il medico darà un terapia adeguata e sicura per portare avanti la gravidanza senza rischio, sia per la mamma che per il feto.

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