Cosa fare se il bambino fa i capricci?

Gestire i capricci dei bambini può essere molto difficile per i genitori: scatti d’ira, voglie improvvise, richieste bizzarre, tutto può mettere a dura la prova la pazienza e la gestione emotiva degli adulti.

bambino capriccioso

Eppure un bambino capriccioso assume questo comportamento per dei motivi ben precisi e mai futili, o come risposta a situazioni frustranti o ingestibili per lui. Il genitore ha il compito di comprendere il disagio che sta attraverso il proprio figlio e di approfondire le motivazioni che lo spingono a fare richieste continui e/o ad avere un atteggiamento nervoso e, talvolta, aggressivo.

Perché i bambini possono fare i caprici?

Spesso tendiamo a descrivere il comportamento dei bambini capricciosi con espressione come: “adorano disubbidire” o “hanno un caratteraccio”. Tuttavia, secondo gli esperti, il capriccio dei bambini è il risultato di bisogni impliciti non soddisfatti, che cercano di comunicare in maniera inefficace.

Ad esempio, un bambino potrebbe manifestare un capriccio quando si sente sovrastimolato da troppe attività, o quando ha bisogno di liberare il suo grande potenziale di energia attraverso il movimento. Bisogna capire che i capricci dei bambini non sono un modo per sfidare i genitori o per farli stare male, ma una forma di espressione per comunicare dei bisogni non soddisfatti.

Come gestire i capricci dei bambini

Affrontare i capricci dei bambini richiede tempo, pazienza e un lavoro sinergico da parte dei genitori. Bisogna che entrambi decidano l’atteggiamento da assumere quando il piccolo inizia ad avere comportamenti capricciosi, trasmettendo una certa coerenza nella gestione della situazione.

Quello che bisogna fare è prendersi il tempo per ascoltare il bambino e cercare di comprendere il suo punto di vista, questo non solo aiuta a creare una connessione emotiva, ma anche a trovare soluzioni più adeguate al problema.

Da genitore, è importante evitare di sgridarlo, minacciarlo o reprimerlo con aggressività, perché il bambino potrebbe reagire in malo modo, esasperando i capricci e peggiorando, così, la situazione iniziale.

capricci bambino

È molto utile, invece, cercare di stabilire una connessione, tramite un contatto fisico o visivo, porti al suo livello e cerca di avviare un dialogo col bambino per capire la situazione e i suoi bisogni. A volte, anche solo l’essere ascoltato in quel momento, può tranquillizzarlo e farlo sentire importante.

Capricci di un bambino più grande

Anche i bambini più grandi possono manifestare comportamenti capricciosi. In questi casi, è importante aiutarli ad esprimere meglio le emozioni e coinvolgerli nella ricerca della soluzione.

Offrire al bambino spazi di autonomia e responsabilità, permettendogli di prendere decisioni adeguate alla sua età, può essere un modo per ridurre gli atteggiamenti capricciosi e farlo sentire più libero di esprimersi. Incoraggiare la comunicazione, mantenere un dialogo aperto col bambino, è il miglior modo per avere un rapporto e un confronto sano.

Si possono prevenire i capricci?

Si, per prevenire i capricci dei bambini può essere utili adottare la famosa regola delle “3 C”:

Chiarezza

Quando si prende una decisione, è importante che il bambino la capisca chiaramente, soprattutto se si tratta di una negazione. Il genitore non deve aver paura di dire no se serve, senza segni di tentennamento. Bisogna di mostrarsi fermi  e, allo stesso tempo, amorevoli.

Coerenza

I bambini piccoli hanno bisogno di una routine, non amano molto i cambiamenti. Per aiutarli ad orientarsi, è utile stabilire dei ritmi e dimostrare sempre coerenza, anche nelle decisioni e nei limiti. Ad esempio, se dopo cena non si devono mangiare snack, si dovrà mantenere questa linea.

Coinvolgimento

A volte, dietro i capricci c’è un bisogno di affermazione del bambino. Quando si rifiuta di indossare un determinato capo perché vuole quello che ha scelto da solo, in realtà, ci sta trasmettendo il suo essere un individuo autonomo con desideri e opinioni.

In questo caso, invece di litigare e cercare di imporgli le proprie decisioni, si può cercare di coinvolgerlo il più possibile nei processi di scelta, tenendo conto dell’età del piccolo.

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