Pasta di Gragnano: storia e tradizioni di un prodotto d’eccellenza

mista-cortaUno degli alimenti maggiormente consumati in tutto il mondo è sicuramente la pasta, si tratta, infatti, di un vero e proprio marchio del made in Italy conosciuto in ogni dove. Ovviamente nel mercato esistono diverse tipologie di pasta, ognuna con le proprie caratteristiche. Una delle più conosciute, non solo in Italia, è sicuramente la pasta di Gragnano. Più precisamente, la pasta di Gragnano è un alimento tipico della Campania, riconosciuta su tutto il territorio europeo con l’indicazione geografica protetta (IGP). Questa particolare pasta, è prodotta con semola di grano duro raccolto sul territorio di Gragnano e con l’acqua proveniente dalla falda acquifera locale. In parole povere, si tratta non solo di un semplice alimento ma un vero e proprio elemento della cultura campana.

Storia della pasta di Gragnano

La pasta prodotta a Gragnano è ormai nota anche fuori dai confini nazionali, ma non tutti sanno che ha origini antichissime. Già ai tempi degli antichi Romani, nel Gragnanese, si macinava il grano per produrre pane. Tuttavia, con il passare del tempo, gli abitanti più poveri sentirono la necessità di autoprodurre delle scorte alimentari, ed iniziarono a produrre pasta secca con semola di grano duro.  Infatti, i primi pastifici a conduzione familiare comparvero sul territorio di Gragnano già a partire dal XVI secolo. Tuttavia, fino al XVII rimase un alimento poco diffuso. Fu la carestia che colpì il Regno di Napoli a contribuire alla diffusione della pasta a basso costo prodotta con il grano di Gragnano in tutta la regione. Proprio gli abitanti del Regno di Napoli, nel 1861, contribuirono in modo preponderante alla produzione di pasta grazie agli stabilimenti di Gragnano, che resero i gragnanesi i primi nel mondo nella vendita dei maccheroni. Il 12 luglio 1845, Ferdinando II delle Due Sicilie, re del Regno di Napoli, organizzò un banchetto a corte con la pasta di Gragnano, e tale evento consolidò definitivamente la città come “città dei maccheroni”. Dopo il 1861, la produzione di pasta di Gragnano, dal territorio campano conquistò anche il mercato del nord, specialmente quello di Milano e Torino.  Con l’avvento dell’energia elettrica, i torchi a mano vennero sostituiti con macchinari più moderni. Dopo le due guerre, la produzione artigianale entrò in crisi, ma da qualche anno il Bel Paese ha riscoperto il gusto del mangiare bene e la passione per il cibo prodotto ancora secondo tradizione.

Come cucinare la pasta di Gragnano

La modalità di preparazione della pasta di Gragnano non è dissimile rispetto a quella tradizionale che tutti conosciamo. Tuttavia, visto e considerato che si tratta di una tipologia di pasta creata con grano di alta qualità, è piuttosto difficile che si rovini durante la cottura, un aspetto sicuramente positivo. Ovviamente, per gli stessi motivi, è possibile sicuramente utilizzarla anche per preparare degli ottimi piatti al forno visto e considerato che è un tipo di pasta che regge egregiamente le lunghe cotture. In conclusione, per quanto concerne le tipologie di piatti da cucinare, dato che si tratta di una pasta di alta qualità, è possibile puntare anche su ricette classiche come ad esempio pasta al pomodoro con una grattugiata di formaggio. Con la pasta di Gragnano non è necessario utilizzare prodotti particolarmente ricercati per degustare un buon piatto di pasta.

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